Qualche giorno fa, nei commenti ad un post Instagram di Elisa Pasqualetto si chiacchierava dell’utilità di avere un sito web nell’era dei social.
Sono intervenuto nella discussione commentando in questo modo:
Nell’ottica “il sito mi permette di essere trovato su Google da chi ancora non mi conosce” il mio consiglio è di aprirlo il prima possibile: i “tempi di Google” sono lunghi, un sito per crescere di autorevolezza agli occhi del motore di ricerca ha bisogno di mesi; quindi quello che pubblichi oggi su un blog appena nato avrà bisogno di molto tempo per “emergere”.
Da qui nasce questo post, per mostrare concretamente il “tempo di posizionamento di Google” di un nuovo sito web.
Quanto tempo ci mette un sito a posizionarsi?
L’autorevolezza che un dominio ha acquisito nel tempo agli occhi di Google è un fattore determinante per velocizzare i tempi di posizionamento di un nuovo contenuto pubblicato.
Se potessimo scegliere il tra pubblicare un contenuto su un dominio anziano e autorevole nel suo settore di riferimento e il pubblicare lo stesso contenuto su un sito web “appena nato” sceglieremo sicuramente la prima opzione: il contenuto si posizionerebbe molto più velocemente.
Mesi per posizionare un nuovo sito web
Nella SEO però si è soliti parlare in via teorica, qui invece voglio mostrarti un esempio concreto e fare insieme alcune considerazioni.
Il sito che stiamo per prendere in esame è un blog lanciato nel Maggio 2017 con una decina di articoli ben ottimizzati. Dico ben ottimizzati perché oggi questi stessi articoli si posizionano tutti nelle prime posizioni Google per le chiavi di ricerca principali per cui sono stati realizzati, ottenendo quindi traffico da Google.
Tuttavia, per mesi, questi articoli non hanno goduto di alcuna visibilità sui motori di ricerca. Vediamo qualche numero (di seguito il grafico dell’andamento del traffico al sito da Maggio a Settembre 2017 – notare il filtraggio per Organic Search).

Da Settembre 2017 a fine anno sono stati pubblicati ulteriori 13 articoli.
Il sito ha registrato 60 utenti a Settembre 2017 provenienti dai motori di ricerca, poco meno di 100 visitatori ad Ottobre, 230 a Novembre e circa 450 utenti a Dicembre 2017.
Per quanto rapportati allo zero di partenza, questi 450 lettori AL MESE (per un sito di circa 25/30 pagine) possono sembrare molti, in realtà sono un numero veramente esiguo.
Parliamo infatti di 15 utenti al giorno, un numero talmente piccolo da non garantire alcun ritorno sull’investimento (tempo e risorse dedicate alla creazione del sito e dei suoi contenuti) per il blog in questione.
La pubblicazione di articoli è continuata per tutto il 2018 e 2019, ma sempre ad un ritmo molto blando: ad oggi, Giugno 2019, il sito si compone di 61 articoli, ma estremamente curati e ben organizzati tra loro all’interno dell’architettura del sito.
Il tema della strutturazione di un sito e dell’organizzazione gerarchica dei contenuti è un argomento che mi piacerebbe molto trattare in un prossimo post: se ti interessa, fammelo sapere nei commenti.
Il risultato? Eccolo:

Merito dei nuovi contenuti o dei vecchi articoli? I nuovi contenuti aiutano ovviamente a guadagnare posizionamenti e traffico ma, i vecchi articoli, col trascorrere del tempo hanno ottenuto i posizionamenti per cui sono stati realizzati: il sito in questione e i suoi 61 articoli nel mese di Maggio del 2019 hanno raccolto oltre 21.000 utenti da Organico.
Emblematico, su questo stesso blog, è l’andamento delle visite che riceve una pagina pubblicata il 14 Ottobre 2017.
La pagina in questione, da allora, non ha subito grossi cambiamenti nel contenuto, se non nei commenti scritti dagli utenti (in realtà la questione dei commenti in un blog può sembrare cosa di poco conto, ma ritengo che questi siano tra i segnali più importanti che Google percepisce; anche di questo magari parleremo in un’altra occasione).
Da Google Analytics confrontiamo il traffico che la pagina riceve da Organic Search (quindi dai motori di ricerca) nel Maggio 2018: sono 1.193 gli utenti unici a 7 mesi dalla pubblicazione.
12 mesi dopo (e quindi a circa un anno e mezzo dalla sua pubblicazione iniziale) la stessa pagina è visualizzata da 3.450 utenti unici (una crescita del 189%), con picchi di 200 visitatori al giorno. Ecco la schermata di Google Analytics:
Tengo a precisare che si tratta di una pagina che si posiziona per ricerche stagionali che, anno su anno, si ripresentano con gli stessi volumi di ricerca.
Con l’invecchiare del dominio e l’aumentare della sua autorevolezza agli occhi di Google, i posizionamenti dello stesso contenuto sono migliorati e, per esprimersi al meglio, hanno avuto bisogno di più di 12 mesi.
Quindi, in definitiva, quanto tempo occorre affinché un sito web si posizioni su Google?
Dall’apertura di un nuovo progetto, qualsiasi esso sia e in qualsiasi settore, considero almeno 12/18 mesi come tempo necessario per valutarne il posizionamento. Sottolineo quel valutarne: non significa infatti che entro i primi mesi (anche primissimi) lo stesso sito non possa già ricevere visitatori da Google, ma occorre sicuramente del tempo (non ore o giorni) affinché i contenuti possano esprimersi al meglio.
Posso mostrarti il caso di un sito ben ottimizzato per una nicchia di mercato molto specifica e poco competitiva che ha iniziato a ricevere traffico da Google.it entro pochi giorni dalla sua pubblicazione. In questi casi però la difficoltà non è tanto nel posizionamento del contenuto realizzato, ma nell’identificazione della nicchia stessa.
Il processo di posizionamento può essere velocizzato?
Ovviamente si: per il caso trattato, nei primi 6 mesi di vita, non è stata perseguita alcuna attività di digital PR, attività che possono creare “segnali esterni” che Google è in grado di identificare e che possono influenzare i tempi di posizionamento. Allo stesso modo la pubblicazione di un numero così esiguo di contenuti (per quanto qualitativamente validi) non è consigliabile per un blog, sopratutto nei primi mesi di vita di un progetto web come quello in esame.
Il posizionamento dipende da più fattori?
Anche qui la risposta è si: più un settore è competitivo e più i siti concorrenti saranno anziani, ottimizzati e strutturati, il che comporterà maggiore sforzo e pazienza da parte nostra per raggiungere gli obiettivi prefissati; per la stessa ragione, in settori dove la concorrenza è minore, è più facile che un sito “emerga” in tempi più ridotti.
Altra cosa è poi creare un sito web per un business la cui cosiddetta brand awarness (la riconoscibilità del marchio agli occhi dei clienti) è da costruire da zero, altra cosa è lanciare il portale per un brand già noto e con un’identità online e offline già definita e ricercata dai consumatori o comunque dal pubblico di riferimento.
Infine, in tutto questo, non dimentichiamo che l’Organic Search non è l’unica fonte di traffico possibile: campagne pubblicitarie volte a sostenere il blog (penso a Google Ads o all’advertising sui social network) sono tutte strade da percorrere e da considerare soprattutto nelle fasi iniziali di un progetto.
Spero con questo breve contenuto di averti dato qualche informazione utile. Se hai dubbi o domande scrivimi qui sotto nei commenti, sopratutto se hai interesse nell’approfondire le tematiche proposte.
PS: indicizzazione e posizionamento sono due cose distinte. In questo articolo abbiamo parlato di tempi di posizionamento di siti web su Google, non delle tempi di indicizzazione.
Ma perché Google ha bisogno di tempo per posizionare i nostri siti?
Il motore di ricerca, nel suo processo di “scoperta e catalogazione” delle risorse del web ha bisogno di tempo per valutare l’affidabilità delle informazioni che un sito web propone e che il motore di ricerca, posizionando il suddetto sito, proporrebbe ai suoi utenti (già, i visitatori prima di essere nostri sono di Google! – tendiamo troppo spesso a dimenticarcene).
Per farlo, Google procede gradualmente con dei test: ti è mai capitato di effettuare una ricerca e trovare il tuo sito in 3a posizione e poi, il giorno dopo (o la sera del giorno stesso), in 18esima (quindi sul fondo della 2a pagina dei risultati di ricerca)? In questi casi Google sta “testando” la bontà del tuo contenuto: dando traffico al tuo sito (posizionandolo in 2a posizione) potrà raccogliere dati sul comportamento degli utenti e, nel caso questi dati fossero positivi, allora è probabile che quella 3a posizione si consodsidi, per poi diventare magari una 2a ed infine, si spera, una 1a.