Il contenuto che segue è una rivisitazione di un mio commento in una discussione privata ed è per questo che in alcuni passaggi il tono è piuttosto “diretto ed informale”. Ho cercato di editarlo per renderlo il più possibile scorrevole e gradevole alla lettura pur non alternandone il senso e, ove possibile, il contenuto stesso.
Argomento: blog di viaggi e loro monetizzazione.
100 visitatori al giorno per un blog di viaggi con 100 articoli pubblicati in 2 anni e mezzo sono pochi e lo sono anche in tempo di COVID perché (ed è qui il punto) anche in tempo di COVID, dove moltissime ricerche utente legate al travel si sono totalmente azzerate, è possibile realizzare articoli ben strutturati che su di un sito travel con più di 2 anni di anzianità (anch’esso ben strutturato) portino ben più di 100 utenti / giorno. Ovviamente con le visite non possiamo pagare le bollette: è una tematica questa da tenere sempre bene a mente, dato che spesso è volutamente non discussa.
La monetizzazione è però tutt’altra cosa: tante visite non equivalgono a tante entrate, le variabili in gioco sono moltissime e moltissime sono le competenze richieste per poter guadagnare con un blog.
Innanzitutto occorre esperienza e se non ne hai, per acquisirla, occorrono test continui, studio e tempo, tanto tempo.
L’esperienza aiuta a puntare subito nella giusta direzione o, meglio, può aiutare a scartare le strade che sicuramente porteranno solo a perdite di tempo. Anche con una buona esperienza pregressa ci sono comunque moltissime variabili: quantità e qualità del traffico, la destinazione (dato che parliamo di travel), il prodotto promosso e il metodo di promozione, la stagionalità, ecc…
Nella discussione originale si parlava poi di come oggi il mercato travel sia saturo e non vi sia più spazio per nuovi blog data la competitività del settore. Io sono di un parere differente.
Sul fatto che il mercato sia saturo non sono d’accordo. Ogni volta che analizzo un sito travel trovo una destinazione, una keyword, una “chiave di lettura” che non è stata sfruttata e sulla quale si può costruire un contenuto che ottenga traffico dai motori di ricerca (SEO).
Basta scrivere quindi? Beh, no: per posizionarsi occorre avere un sito con basi solide (buona UX, prestante e ben strutturato), la strutturazione del contenuto deve essere studiata, occorre fare una buona keyword research e, probabilmente, occorre realizzare altri articoli a supporto del contenuto che stiamo realizzando.
Occorrono poi contenuti di qualità (di questo spesso non se ne parla) che siano effettivamente utili all’utente e non solo la rivisitazione di quel che si può già trovare online, occorrono poi belle foto, un certo “gusto estetico” (tanto nella cura generale del blog che nella presentazione del contenuto), capacità di scrittura persuasiva (per la monetizzazione), ecc, ecc… e molto molto tempo!
Come monetizzare un blog di viaggi
La concorrenza è agguerritissima (e lo è sempre più), ma personalmente preferisco sottolineare le tantissime competenze sopra elencate e necessarie per emergere dalla massa.
Per i siti piccoli (in realtà dovremmo parlare anche di cosa si intenda con grande e piccolo) la via delle affiliazioni credo sia la strada migliore per guadagnare con un travel blog.
I banner pubblicitari… beh, per poter realizzare poche centinaia di Euro al mese (e quindi non certo per vivere di questo) i banner richiedono una tale mole di traffico che oggi non sono una strada che mi sento di intraprendere o consigliare nei “progetti home made“.
Una nota poi sulla monetizzazione dei travel blog dedicati a mete estere (sulle mete italiane ho una mia teoria che esporrò quando avrò più dati per farlo…) ai tempi del COVID-19: non c’è via di scampo, gli utenti hanno totalmente smesso di effettuare determinate ricerche a partire da fine Febbraio 2020. Ho visto (e vedo) blog di viaggio le cui entrate sono state totalmente azzerate proprio perché, causa COVID, non si è potuto e non si può viaggiare. Il calo di traffico? Nell’ordine del 60/70% ma, purtroppo, anche del 90% e più sulle cosiddette money page.
Tornando poi alla produzione di pochi contenuti che raccolgano più di 100 utenti al giorno non sono d’accordo che per ottenerli occorra seguire vie del tutto originali o innovative o necessariamente inseguire solo determinate nicchie.
Quel che occorre sono competenze e contenuti per competere coi big, perché anche i big possono essere scavalcati. Semmai occorre chiedersi se ne valga la pena farlo: ci sarà un adeguato ritorno?
Ho infine concluso il mio intervento rispondendo ad una domanda relativa ai potenziali introiti pubblicitari di un blog (non era specificata la tematica trattata) da 7.000 utenti / mese.
7.000 utenti / mese su di blog possono essere tanti o pochi.
Per rispondere dobbiamo generalizzare e, in questi casi generalizzare non è mai buona cosa, ma proviamoci comunque.
In che settore opera il blog?
– siamo in una nicchia adult molto specifica ? Probabilmente possiamo ipotizzare qua di € al mese.
– siamo nel travel (travel blog s’intende) ? Per la mia esperienza le visite sono pochissime per avere un guadagno concreto, ma spero di essere smentito da qualcuno nei commenti qui sotto.
– siamo nel settore tech con affiliazioni Amazon in native advertising ? Possiamo ipotizzare 100 / 200 € mese se il traffico è su “prodotti del momento” e l’ottimizzazione del sito e contenuto è tale da “spremere bene” le singole visite.
Tutto questo secondo la mia esperienza: ti aspetto nei commenti per parlarne se ti va! 🙂